"Chi propaga il Rosario si salva". Bartolo Longo: Dalle Tenebre alla Luce del Rosario

La storia di Bartolo Longo è un potente esempio di redenzione e di come la grazia divina possa trasformare una vita segnata dall'oscurità in una luminosa testimonianza di fede. Nato il 10 febbraio 1841 a Latiano, in Puglia, Bartolo intraprese un percorso che lo portò dalle pratiche sataniche alla devozione profonda per la Vergine Maria e il Santo Rosario.

Dall'Anticlericalismo al Satanismo

Durante gli anni universitari a Napoli, Bartolo fu influenzato da un ambiente fortemente anticlericale e positivista. Affascinato dallo spiritismo e dall'occultismo, si immerse in pratiche esoteriche, arrivando a diventare un "sacerdote satanista" per circa un anno e mezzo. Questa fase oscura della sua vita lo condusse a una profonda crisi interiore, caratterizzata da depressione e paranoia.

Il "Sacerdote di Satana"

In questo periodo, Bartolo venne "iniziato" come sacerdote di un culto satanico. Anche se non si hanno dettagli precisi su ciò che comportava questo ruolo, si sa che egli partecipava a cerimonie blasfeme che parodiavano i riti cattolici e promuovevano un'ideologia ostile alla Chiesa. Tuttavia, il coinvolgimento con queste pratiche non gli diede pace, ma anzi lo gettò in un profondo stato di angoscia e tormento interiore.

La Crisi Esistenziale

Dopo circa un anno e mezzo, Bartolo iniziò a soffrire di forti crisi depressive e allucinazioni, sentendosi perseguitato da presenze maligne. Secondo il suo stesso racconto, entrò in un tale stato di disperazione da considerare il suicidio come unica via d'uscita. Fu proprio in questo momento di abisso interiore che la Provvidenza intervenne attraverso l'amico Vincenzo Pepe, che lo incoraggiò a rivolgersi a un sacerdote per cercare aiuto spirituale.

La Conversione: Un Ritorno alla Fede

La svolta avvenne grazie all'intervento del professor Vincenzo Pepe, suo amico e compaesano, che lo indirizzò al padre domenicano Alberto Radente. Sotto la guida di padre Radente, Bartolo riscoprì la fede cattolica e sviluppò una profonda devozione per la Vergine Maria e il Santo Rosario. Nel 1871, entrò nel Terz'Ordine Domenicano, assumendo il nome di "Fratello Rosario".

Il Giorno della Svolta: “Chi Propaga il Rosario si Salva”

Dopo essere sprofondato nel buio delle pratiche sataniche e dello spiritismo, Bartolo Longo si trovava in un profondo stato di angoscia. La sua anima era tormentata dal rimorso e dalla paura della dannazione eterna. Anche dopo la confessione e il ritorno ai sacramenti, sentiva il peso del passato e le voci interiori che lo spingevano alla disperazione.

Un giorno, mentre camminava nei pressi delle campagne di Pompei, immerso in pensieri cupi e in un senso di profonda inadeguatezza, udì distintamente una voce interiore che gli disse:

“Chi propaga il Rosario si salva.”

Queste parole penetrarono il suo cuore come un lampo di luce. Fu per lui un’illuminazione, una risposta diretta ai suoi dubbi e alle sue paure. Comprendendo che il Rosario poteva essere la via per riscattare la sua vita e per aiutare le anime a trovare la salvezza, decise di consacrarsi completamente alla diffusione di questa preghiera mariana.

Fu in quel momento che il suo cammino prese una direzione chiara: avrebbe speso il resto della sua esistenza a promuovere la devozione al Santo Rosario, come mezzo potente di conversione e di grazia. Da quel giorno, il suo scopo divenne quello di costruire il Santuario della Madonna di Pompei e di diffondere la Supplica alla Vergine, rendendo il Rosario una preghiera universale per la salvezza delle anime.

La sua vita cambiò radicalmente e, da uomo perduto nelle tenebre dell’occultismo, Bartolo Longo divenne l'Apostolo del Rosario, testimoniando con la sua stessa esistenza il potere salvifico della misericordia divina e dell’intercessione di Maria.

L'Apostolato a Pompei

Nel 1872, Bartolo si recò nella Valle di Pompei per gestire le proprietà della contessa Marianna Farnararo De Fusco. Lì, constatò la scarsa formazione religiosa della popolazione locale e decise di dedicarsi alla diffusione del Santo Rosario come mezzo di evangelizzazione e promozione sociale. Con l'aiuto della contessa, iniziò la costruzione di un santuario dedicato alla Vergine del Rosario, che divenne un centro di devozione mariana e di opere caritative.

La Supplica alla Vergine di Pompei

Tra le numerose iniziative di Bartolo, spicca la composizione della "Supplica alla Beata Vergine del Rosario di Pompei", recitata per la prima volta il 14 ottobre 1883. Questa preghiera, ancora oggi, è recitata da milioni di fedeli in tutto il mondo, specialmente l'8 maggio e la prima domenica di ottobre.

Verso la Canonizzazione

Bartolo Longo è stato beatificato il 26 ottobre 1980 da Papa Giovanni Paolo II, che lo definì "Apostolo del Rosario". Il 24 febbraio 2025, Papa Francesco ha firmato il decreto di canonizzazione, riconoscendo la santità di Bartolo e il suo straordinario contributo alla diffusione della devozione mariana. La data della cerimonia di canonizzazione sarà annunciata prossimamente.

Un Esempio di Speranza e Redenzione

La vita di Bartolo Longo testimonia come, attraverso la misericordia divina e l'intercessione della Vergine Maria, sia possibile risorgere dalle profondità del peccato e dedicarsi completamente al servizio di Dio e del prossimo. La sua storia continua a ispirare e a guidare i fedeli nel cammino della fede e della devozione al Santo Rosario.

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